Quali sono i pro e i contro degli interventi di chirurgia bariatrica? Come cambia la vita di un paziente operato? Come cambia il rapporto con il cibo e con il proprio corpo? Solo chi ha già affrontato l’intervento può rispondere a queste domande; come amiamo ripetere, “è l’equipe chirurgica, in primis, che deve imparare dai propri pazienti”: leggi le testimonianze dei pazienti che hanno raccontato la loro esperienza su un sito indipendente.
Vitamina D, Obesità e Chirurgia Bariatrica
La vitamina D è liposolubile, viene accumulata nel fegato, e la si trova in due forme: vitamina D2 (ergocalciferolo) sintetizzata dalle piante e vitamina D3 (colecalciferolo) sintetizzata per il 90% dalla nostra pelle quando esposta ai raggi ultravioletti B della luce del sole.
Quali sono i cibi più ricchi di Vitamina D?
I cibi che più la contengono sono il pesce “grasso” (sardine, aringhe, tonno, trote, salmone e sgombro), crostacei, molluschi, uova, le verdure a foglia verde e l’olio di fegato di merluzzo mentre latte e latticini, a meno che non siano “fortificati” non ne contengono grandi quantità. Il suo dosaggio nel corpo può essere testata solo attraverso uno specifico esame del sangue, ma dei segnali che potrebbero essere indicatori di una carenza sono la pelle scura, uno stato depressivo, età superiore ai 50 anni, sovrappeso, obesità, dolori alle ossa, testa sudata, morbo di Crohn, celiachia o malattie infiammatorie dell’intestino.
Qual è il ruolo della Vitamina D nel nostro corpo?
Il ruolo di questa vitamina è molto importante perché riduce l’incidenza di diversi tipi di neoplasie (tumore al seno, colon, prostata), rafforza il sistema immunitario riducendo l’incidenza di infezioni come il raffreddore e l’influenza, aiuta a prevenire le malattie autoimmuni, riduce il rischio di ipertensione, cardiopatia arteriosclerotica, infarto, ictus, favorisce la riparazione del DNA e riduce l’invecchiamento agendo come antiossidante.
Si parla di carenza di vitamina D per concentrazioni ematiche di 25-idrossicolecalciferolo (25(OH)D) inferiori a 20 ng./ml. e di insufficienza per valori compresi tra 21 e 29.
Se è bassa la concentrazione ematica di vitamina D si ha di conseguenza una inibizione dell’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale mentre aumentano i livelli del paratormone (PTH) che favorisce il riassorbimento del calcio della matrice ossea promuovendo l’attività degli osteoclasti. Per mantenere quindi la corretta concentrazione ematica del calcio (calcemia) si riduce la densità delle ossa (BMD) con possibile insorgenza di osteopenia e/o osteoporosi.
Obesità e carenza di Vitamina D
La carenza di vitamina D viene quindi il più delle volte associata alla salute delle ossa, ma si tratta in realtà anche del deficit più spesso riscontrato nei grandi obesi candidati alla chirurgia bariatrica in quanto, essendo una vitamina liposolubile, le persone con abbondante massa grassa tendono a sequestrarla nel loro tessuto adiposo rendendola indisponibile per le sue molteplici funzioni, hanno un’alterata capacità di sintesi della stessa, un ridotto assorbimento intestinale e tendono a tenere gran parte del loro corpo coperto da indumenti esponendosi poco al sole.
Studi scientifici hanno quindi dimostrato che un trattamento integrativo di vitamina D permette di ottenere un abbassamento dell’indice di massa corporea (BMI) e un miglioramento degli indici di grasso corporeo e di colesterolo dopo circa 12 mesi di trattamento con un conseguente miglioramento del quadro clinico delle patologie più spesso associate all’obesità (ipertensione, diabete, insulino resistenza, steatosi epatica, sindrome metabolica).
Riportare la vitamina D a livelli ottimali promuove quindi la perdita di peso, potenzia gli effetti di una dieta ipocalorica e migliora il profilo metabolico.
Sembra poi che l’ipovitaminosi D si associ a bassi livelli di leptina, ormone che induce sazietà prodotto dalle cellule adipose quando sono sature di grassi. La deplezione di leptina associata a carenza di vitamina D può quindi contribuire ad aumentare la fame e, viceversa, con la supplementazione di vitamina D si è visto che si alzano anche i livelli di leptina con conseguente riduzione del senso della fame.
Chirurgia bariatrica e Vitamina D
Dopo un intervento di chirurgia bariatrica (sleeve gastrectomy o bendaggio gastrico) e, in particolare, dopo una diversione bilio pancreatica che induce chirurgicamente una situazione di malassorbimento, è quindi importante procedere con il dosaggio della vitamina D per prevenire eventuali situazioni di carenza della stessa tramite l’assunzione di specifici integratori multivitaminici per 6-12 mesi che prevengano il riassorbimento osseo e una condizione di ipovitaminosi generalizzata.