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Qual è il peso minimo per fare il bendaggio gastrico regolabile?
Buongiorno dottore, vorrei capire se il mio peso mi rende idonea al bendaggio gastrico regolabile. Qual è il peso minimo per poter fare l’intervento con la mutua?
Gentile Paziente,
il concetto di “peso minimo”, per sottoporsi a un intervento bariatrico, è estremamente impreciso, dal momento che il dato “peso corporeo” deve essere rapportato all’altezza del paziente (BMI, Body Mass Index, espresso in Kg/metro quadrato di superficie corporea) e inquadrato nella situazione clinica complessiva del paziente stesso (comorbilità obesità-correlate, patologie documentabili, che potrebbero risultare ragionevolmente migliorate o risolte dopo l’intervento bariatrico).
L’idoneità alla chirurgia bariatrica indica una condizione indipendente dalla singola procedura, attestando il fatto che è giustificato intervenire anche chirurgicamente
per risolvere, o migliorare significativamente, il quadro di obesità che affligge il paziente, le patologie correlate con l’obesità, già presenti al momento della presa in carico
per prevenire le malattie che il paziente potrebbe sviluppare in futuro, per diversi fattori di rischio (alterazioni metaboliche già presenti, storia familiare)
Il processo decisionale è multidisciplinare (chirurgo, nutrizionista, psicologo).
La scelta e l’esecuzione definitiva di un intervento specifico, chiaramente possibili solo in presenza di reale idoneità alla chirurgia bariatrica, sono di necessità influenzate da ulteriori fattori
giudizio del chirurgo
entità del rischio perioperatorio al quale il paziente accetta consapevolmente di esporsi
condizioni anatomiche rilevate con lo studio preoperatorio e durante l’esplorazione laparoscopica
Gli interventi di chirurgia dell’obesità, incluso il bendaggio gastrico regolabile, sono riservati ai pazienti affetti da obesità grave, con BMI superiore a 40 Kg/metro quadrato di superficie corporea.
Si può valutare l’indicazione chirurgica anche con BMI inferiori, se c’è la presenza di patologie croniche correlate all’obesità, quali ipertensione, diabete mellito di tipo II, artropatie, etc
Va sottolineato che l’indicazione chirurgica viene posta, tenendo conto di tutta la storia clinica del paziente: ad esempio, una delle condizioni imprescindibili per l’intervento è il pregresso fallimento di terapie conservative (regime dietetico, sotto controllo medico specialistico, in primis).
L’idoneità all’intervento deve essere valutata in sede di prima visita chirurgica e l’indicazione deve essere corroborata dagli accertamenti pre-operatori del caso.
Le ultime linee guida SICOB, pubblicate nel 2016, precisano come il BMI debba essere considerato un importante parametro di riferimento, ma non sia l’unico elemento disponibile, per stabilire l’indicazione all’intervento chirurgico. Nel contempo il BMI, “considerato anche nella sua dimensione storica come massimo valore raggiunto dal paziente”, consente di porre indicazione all’intervento chirurgico
Il BMI è, infine, valutato, insieme a paramentri metabolici, funzionali e psicologici sempre in un bilancio complessivo fra rischi e benefici, in pazienti con:
BMI >40 kg/m², in assenza di comorbilità;
BMI >35 kg/m², in presenza di comorbilità ben definite
“La chirurgia bariatrica si è, inoltre, dimostrata efficace in pazienti con obesità di classe I (BMI 30-35 kg/m2) e con comorbilità. Ad oggi la letteratura riporta numerosi lavori a conferma di sicurezza, efficacia ed utilità nel controllo delle comorbilità in pazienti con obesità di classe I”. Tuttavia riteniamo che la chirurgia bariatrica possa costituire, in tali casi, una scelta adeguata solo dopo dimostrata inefficacia delle terapie mediche e comportamentali, scrupolosamente condotte, in casi estremamente selezionati e nel contesto di studi clinici.